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Parlami Scrivendo 

Parlami Scrivendo è il frutto della sinergia tra grafologia, psicologia e grafo-motricità, strumenti che metto a disposizione della mia utenza nella consulenza psicologica individuale e di coppia, nell’analisi cognitivo-temperamentale della persona, nell’orientamento universitario e professionale, nella selezione e assessment delle risorse umane e nel potenziamento delle abilità grafo-motorie di bambini, adolescenti e adulti.

Interviste a
Giulia Vescogni

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Uno Mattina

Intervista a Giulia Vescogni su Uno Mattina. Segue l’incipit dell’intervista a Giulia Vescogni del 1/6/2013 sull’impiego dell’analisi grafologica nella selezione delle risorse umane. In Francia l’analisi della scrittura è usata nel 50% dei colloqui, in Italia nel 6%. Un imprenditore che ha fatto storia, Adriano Olivetti, usava l’analisi della scrittura ai tempi in cui la macchina da scrivere aveva sostituito la penna, mentre oggi il computer ha sostituito la macchina da scrivere. Giulia Vescogni, grafologa, collabora con varie aziende. Le chiediamo: come avviene l’analisi della grafia all’interno di un colloquio di lavoro? GV: di norma si chiede al candidato di produrre un testo libero, il più possibile spontaneo, su un foglio bianco, privo di righe, di margini e di quadretti, perché l’occupazione dello spazio è un parametro molto significativo per il grafologo. Infatti il foglio bianco rappresenta l’ambiente. Il modo in cui lo si occupa è appunto espresso dal rapporto tra bianchi e neri, dalla gestione dei margini, dallo spazio tra le righe, tra parole e tra lettere...

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 La Repubblica

Intervista a Giulia Vescogni su La Repubblica. Il tratto che cambia la vita. "Mostrami la tua grafia e ti dirò cosa diventerai" ROMA - Quella grafia arrotondata e morbida, arruffata o microscopica inconsapevolmente racconta di noi più di mille parole. E quel tratto spigoloso simile al carattere o l' abitudine a scrivere sul foglio fino al margine destro, segno di tenacia, a volte possono cambiare la vita. Segnare la differenza tra un' assunzione e un' occasione persa. L' analisi della scrittura, la grafologia, la usava il grande Olivetti per scegliere i suoi uomini. E lo stesso Franco Tatò, storico manager, ha raccontato di essere stato assunto alla Olivetti probabilmente anche grazie a quel test, allora innovativo, che scrutava la sua grafia per leggere tra le pieghe del suo carattere. Storia di ieri, ma sempre più attuale. In questi tempi di crisi, in cui non si può sbagliare un' assunzione, cresce il numero delle persone che vengono scelte anche con questa analisi. Usata in Francia nel 50 per cento dei casi e nel 24 per cento dei colloqui di lavoro in Olanda, mentre in Italia siamo ufficialmente al 6 per cento. Numeri bassi, «perché molte imprese non lo ammettono ufficialmente, quasi fosse una stregoneria e non una scienza umanistica», dicono diversi esperti grafologi chiamati a consulto abitualmente da piccole e grandi aziende in cerca di assunzioni o in via di ristrutturazione, da cacciatori di teste e direttori del personale. Così, spesso in silenzio, cresce il numero di banche e aziende che usano anche la grafologia. Per scegliere «la persona giusta al posto giusto. Perché l' osservazione del tratto, del movimento e della forma di lettere e parole, così come della distanza tra loro, ci dice se uno ha uno spirito da leader o da gregario, se lavora bene in team ed è un mediatore. Perché il modo in c u i noi occupiamo lo spazio con la scrittura è il segno di come il nostro io si esplica nel mondo». Giulia Vescogni, grafologa e rieducatrice della scrittura ne è convinta come Paola Mainoni, autrice di Leggere la scrittura: «Gli uomini sono esseri complicati, diversi, e la scrittura è come un' impronta digitale, unica, e cambia nel tempo con te». E dalle letture dei test grafici di Giulia Fioruzzi, che ha lavorato per gruppi bancari e aziende e cliniche private, escono storie di manager scelti per la grafia tonda, sciolta e allargata, a significare affidabilitàe lato umano sviluppato. E quasi tutti con una scrittura che raggiungeva il margine destro del foglio, sinonimo di determinazione e tenacia. Perché il segno sulla carta racconta tutto di noi e secondo gli esperti, analizzarlo aiuta a trovare la propria strada, a scegliere gli studi più adatti, a valorizzare le qualità. «Ristrutturando il settore commerciale di un' azienda mi è capitato di spostare gente che era stata messa nel posto sbagliato dove non poteva esprimere al meglio le sue potenzialità. Una soddisfazione per me, un miglioramento per loro e un guadagno per l' azienda. Da dicembre Giulia Vescogni, che ha lavorato con multinazionali e gruppi bancari, ha valutato 182 storie professionali e per raccontare le persone usa griglie di lavoro con più di 30 voci tratte dai segni. Perché non basta un singolo tratto, o la sola valutazione dell' inclinazione della scrittura, per capire le mille sfumature della personalità. Basti pensare che la distanza tra le parole è quella che mettiamo tra noi e gli altri, le spigolosità o morbidezze del tratto spesso sono simili a quelle del carattere. Grafia come segno che cambia la vita, come strada per conoscersi, come via di svolta. Come racconta Roberta Cresto Gambarova, perito del tribunale, grafologa appassionata con la voglia di aiutare chi non trova la sua strada, chi si sente perso o buttato via. Perché in quelle lettere affastellate, tra le righe c' è la nostra anima e saperle leggere è un po' un' analisi. «Ed è stata una gioia vedere in sei mesi una decina di liberi professionisti, che erano finiti disoccupati, ritrovare un lavoro, e anche più adatto a loro. Dopo essersi fatti fare un' analisi della scrittura, un quadro personale, hanno visto per la prima volta i loro punti di forza, debolezze che non si riconoscevano. Ci hanno lavorato». È cambiata la loro vita. E anche la loro scrittura. Caterina Pasolini 28/5/2013

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Corriere della Sera

Intervista a Giulia Vescogni sul Corriere della Sera. I nuovi colloqui tra grafologia e test psicologici Come cambiano le interviste di lavoro. I trend nella selezione del personale Napoleone Bonaparte sarebbe stato un manager d’assalto. Di quelli spigolosi, orientati all’obiettivo, dotati di grande tenacia ma certo, molto poco interlocutori. Coco Chanel in un’azienda di oggi, sarebbe stata una manager leader, di quelle dinamiche ma troppo poco flessibili, autoritaria. Non sarebbe mai tornata sui suoi passi, creando non poche difficoltà all’ambiente di lavoro. Riconoscere un manager dalla scrittura, ovvero la grafologia come strumento di selezione del personale. Dalla Francia, all’Olanda, dal Regno Unito al Belgio, lo studio della calligrafia è sempre più utilizzato nell’ambito della selezione dei manager. Soprattutto di questi tempi: le aziende non possono permettersi errori nella scelta dei ruoli chiave. E così, oltre ai colloqui, test di gruppo e business game, si sta diffondendo sempre più l’analisi grafologica (e psicologica) per individuare le caratteristiche dei candidati. E, ovvio, scegliere il migliore. In Francia, secondo alcune stime, lo fa il 93% delle aziende, in Olanda il 24%. E da noi? «L’Italia, come sempre, arriva in ritardo - spiega Giulia Vescogni, grafologa professionista che si è divertita con il Corriere ad analizzare le scritture di alcuni personaggi del passato - ma qualcosa si sta muovendo soprattutto in ambito selezione. Il motivo è semplice, con l’analisi della scrittura riduciamo l’errore nel processo selettivo e riusciamo a capire le potenzialità dello scrivente. Come si comporta in team, quali le debolezze e i suoi punti di forza, l’energia, il problem solving, la concretezza e il decisionismo». Ecco allora che a scendere in campo, nell’utilizzo della grafologia, sono soprattutto le società di selezione, che propongo il test alle aziende in cerca dei candidati ideali. «I pregiudizi delle imprese italiane sono ancora tanti - puntualizza Diego Malerba, direttore formazione comportamentale, Sales e Marketing Cegos Italia - ma appena provano questo strumento, cambia tutto. Anche quella concezione assurda che più che una scienza, la grafologia è alla stregua dell’oroscopo». E se non dovesse bastare, oltre all’analisi della scrittura, i cacciatori di teste propongono anche test comportamentali che aiutano a capire le aree di forza e di miglioramento del candidato. Si tratta del persprofile, test a domanda multipla ma con radici nelle teorie di Jung e Marston. Si analizzano la sicurezza, l’empatia, la socievolezza, la leadership, il metodo e la razionalità del candidato. Un vero e proprio specchio del comportamento. Provare per credere. Corinna De Cesare 22 luglio 2011

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Giulia Vescogni

Mi chiamo Giulia Vescogni, sono Grafologa professionista, Educatrice del Gesto Grafico e Psicologa, e svolgo la mia attività professionale a Milano. 


La mia curiosità per l’espressione individuale della scrittura mi ha portato ad avvicinarmi alla grafologia fin da giovanissima.

I miei studi

Dopo una prima laurea in Comunicazione d’Impresa, nel 2004 ho conseguito il diploma triennale in Grafologia presso l’Istituto di Grafologia Francese Arigraf, classificandomi al primo posto della graduatoria nazionale.

 

Dal 2006 sono specializzata in Perizia Grafica Giudiziaria e ho poi conseguito la specializzazione in Rieducazione della scrittura, la laurea magistrale in Psicologia e la successiva abilitazione alla professione psicologica.

Ho poi conseguito il titolo di Psicologa-Neuropsicomotricista e 

mi sto attualmente specializzando presso la Scuola Europea di Psicoterapia Ipnotica.

Sono operatrice accreditata Fast Reset®  e membro del Consiglio Direttivo del Ce.S.I.O.G., associazione grafologica che si propone di promuovere la cultura della scrittura a mano e il riconoscimento di essa quale patrimonio dell’umanità.

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